Federazione Italiana Mercanti d'Arte

"Maddalena"

Giacinto Brandi (Roma, 1621-1691)

"Maria Maddalena"
Giacinto Brandi
(Roma, 1621-1691)

Olio su tela
Epoca II^ Metà del '600
Tela 92 x 68  cornice 105 x 80
Ottimo stato di conservazione.
Perfettamente pulito e rintelato 

Opera certa del grande Maestro romano Giacinto Brandi, questa straordinaria tela di incredibile drammaticità e di altissimo livello pittorico, è considerata una delle sue più significative realizzazioni.
La splendida Protagonista come vuole l'iconografia più tradizionale, è coperta dai suoi lunghissimi capelli ricci e regge tra le mani il vaso degli unguenti. Lo sguardo, con gli occhi colmi di lacrime, è rivolto verso il cielo.
Ha strappato la collana di perle in segno di rinuncia ai piaceri terreni e alla propria femminilità.
E' l'immagine che raffigura il pentimento del peccatore e l'incondizionato amore verso Dio.
 Il Brandi, celebrato come tra i principali interpreti del Barocco Romano con suoi capolavori esposti nelle Basiliche della Capitale, dipinse alcuni splendidi ritratti di Maria Maddalena interpretati in maniera assolutamente personale e, seppur con notevoli varianti, sempre con gli identici inconfondibili connotati.
 Questa versione si può ritenere senza alcun dubbio come la più riuscita, sia sotto il profilo pittorico che per quanto riguarda l'aspetto emotivo e devozionale.
La bellezza prorompente della protagonista, risulta sfigurata dal dolore ed il messaggio del pentimento assume toni di altissima drammaticità.
E' evidentemente opera di grande effetto che colpisce in modo violento lo spettatore e lo coinvolge in un mix di bellezza e turbamento.
Le splendide condizioni del dipinto inoltre ne permettono una perfetta lettura fin nei minimi dettagli.

Biografia dell'Autore
Nato a Roma nel 1621, già giovanissimo fece parte dello studio di Alessandro Algardi , noto scultore il quale notò che Brandi era più adatto alla pittura. Entra quindi a far parte dello studio di Giovanni Giacomo Sementi . Nel 1638 parte per un soggiorno a Napoli dove lavora fino al 1647 quando torna a Roma per lavorare sotto Giovanni Lanfranco. Qui il Brandi incontra Mattia Preti con il quale divide una grande amicizia ed un importante maturazione stilistica. I due artisti in seguito collaboreranno spesso.
Le sue opere sono ben distribuite tra le Chiese barocche di Roma tra cui affreschi sul soffitto di San Carlo al Corso (1670–1671), San Silvestro in Capite , Sant'Andrea al Quirinale , una tela di Sant'Andrea (1650) in Santa Maria in Via Lata , un dipinto del Martirio dei Quaranta (1660) per la Chiesa delle Santissima Stimmate di San Francesco , un'Incoronazione della Vergine (1680) che funge da pala d'altare maggiore per la chiesa di Gesù e Maria , una tela dell'Ebbrezza di Noè nel Galleria Corsini , L'Assunzione (1655) per Santa Maria in Organo a Verona , un affresco dalle Metamorfosi di Ovidio (1651–1653) per Palazzo Pamphilj in Piazza Navona, e un Martirio di San Biagio per la chiesa di San Carlo ai Catinari ; una Visione del beato Giovanni di San Facondo (1656) e una Estasi della beata Rita da Cascia (1660) nella Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio , San Rocco intercede per i malati di peste (1673) e San Rocco in gloria ( 1674) nella Chiesa di San Rocco all'Augusteo ; Compianto sul Cristo morto (1675–76) nella Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale . Nel 1647 aderì alla Congregazione dei Virtuosi al Pantheon di Roma e dal 1651 fu inserito nell'Accademia di San Luca per pittori. Nel 1663 affrescò la Vita di Sant'Erasmo per la cripta del duomo di Gaeta .

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