Federazione Italiana Mercanti d'Arte

Antica icona raffigurante “Il profeta Elia e scene della sua vita”

Russia, Città di Mosca, Fine Settecento

Antica icona raffigurante “Il profeta Elia e scene della sua vita”

Tempera all'uovo su tavola,

Russia, Città di Mosca,

Fine Settecento

Misure: 30 x 38 cm

Tra i grandi personaggi della storia forse nessuno è così venerato in Russia come il profeta Elia. Il suo culto è presente fin dalla prima cristianizzazione della Russia di Kiev (sec. X) ed è probabile che la diffusione di una venerazione popolare del santo dell'Antico Testamento sia dovuta anche alla sostituzione di culti pagani favorita dalla sua figura di profeta.

La presente icona riprende uno schema abbastanza diffuso nell'iconografia russa nei secoli XVIII-XIX: si tratta della rappresentazione di Elia nel deserto, presso il torrente Cherit, attorniato dai fatti salienti della sua vita. Tale schema iconografico è abbastanza antico nella tradizione pittorica russa: la prima testimonianza è in un icona della scuola di Pskov del sec. XIII.
L'accostamento della figura principale e delle scene del ciclo della vita è qui risolto in modo originale. Come è noto, nell'iconografia russa e bizantina (e anche nel Duecento italiano) le scene della vita venivano disposte intorno alla raffigurazione centrale in forma di regolare cornice rettangolare, in cui ogni scena, a sua volta, aveva un suo riguadro. La libera disposizione delle scene, senza demarcazioni, per cui ogni elemento sembra coesistere accanto agli altri entro un unico paesaggio, appare nella pittura russa di icone nel XVII secolo, probabilmente per influsso della pittura occidentale moderna.
Il riferimento biblico per le varie scene sono il primo ed il secondo libro dei Re, della cui narrazione le varie rappresentazioni iconografiche sono fedeli interpreti.

Nell'icona in esame vediamo al centro la figura maestosa di Elia, rivestito del mantello profetico e con il volto incorniciato dalla caratteristica barba allungata e dai capelli leggermente arruffati. Secondo lo schema iconografico, la scena centrale rappresenta l'episodio narrato in 1Re 17, 2-6, dove Elia, nella solitudine dell'arido deserto, si nasconde in una grotta mentre i corvi lo nutrono prodigiosamente.

Sul lato sinistro sono rappresentate due scene: a sinistra nella parte centrale vediamo un altare pagano con il fuoco acceso; a fianco sono raffigurati Elia con le mani alzate verso il cielo mentre prega Dio.

Più in basso, invece, è raffigurata l'apparizione dell'angelo al profeta addormentato prima della salita all'Oreb (1Re 19, 7-8).
Sulla destra è visibile la storia del profeta e di Eliseo: divenito discepolo di Elia, Eliseo si mise in viaggio insieme al suo maestro, il quale, per attraversare il fiume Giordano, prese il mantello e percosse le acque, che si divisero permettendo loro di passare all'asciutto (2Re 2, 7-8); subito dopo il Signore rapì il profeta su un carro di fuoco apparso all'improvviso, trainato da cavalli anch'essi di fuoco. Salendo al cielo Elia lasciò ad Eliseo il mantello miracoloso (2Re 2, 7-8).

Gli storici della cultura russa sottolineano che nella venerazione del profeta, per i suoi miracoli che coinvolgono gli elementi della natura e per la sua misteriosa salita al cielo su di un carro di fuoco, si percepisce una continuità con i culti del dio paga al dio pagano Perun, il cui culto fu proibito dal principe Vladimiro, ma che di fatto restò vivo nell'anima popolare. Inoltre, nel culto di Elia, si riflettevano anche le figure di Helios e di Apollo, appartenenti al mondo antico.

Tuttavia, mediante l’iconografia e la liturgia, la figura di Elia è stata sempre riletta in chiave cristiana. Come nota la critica d’arte E. S. Smirnova, “nella cultura cristiana medievale, soprattutto nella Russia, il culto del profeta acquista un forte spessore di motivi cristiani. L’ascensione di Elia al cielo diventa figura dell’ascensione di Cristo, e il suo manto miracoloso figura del velo taumaturgico della Madre di Dio; Il nutrimento recatogli nel deserto era la prefigurazione dell’Eucaristia, la sua vita nel deserto il prototipo della vita ascetica di monaci ed eremiti”.

L'icona in esame si presenta in ottimo stato di conservazione, senza restauri di rilievo e in una bellissima patina d'epoca; come ogni nostro oggetto viene venduta corredata di certificato di autenticità e di una scheda descrittiva la tipologia iconografica in esame.

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