Il dipinto, di eccellente fattura, raffigura una composizione alquanto rara nella pittura antica.

La Madonna è seduta col Bambino in braccio posto al centro della scena. Sul lato opposto, di fronte a Lei, un giovane e bellissimo San Michele vestito nella sua splendida tenuta da Guerriero con un'elmo piumato in testa, regge la spada e si porta la mano destra sul cuore.

La Madonna rivolge il suo viso dolcissimo verso lo spettatore, mentre gli occhi del Bambino guardano più lontano e lo sguardo adorante dell' Arcangelo è rivolto verso i due protagonisti. Una luce intensa irradia la Vergine con il piccolo Gesù e illumina in maniera più soffusa la figura di Michele, che risulta in posizione leggermente più arretrata, quasi in secondo piano.

I colori vivaci, stesi con grande equilibrio, ravvivano le vesti dei tre personaggi e concorrono, assieme alla grande serenità espressa dalla scena, a rendere la tela estremamente gradevole. E' evidente la provenienza toscana dell'opera che prende spunto dalla celeberrima "Madonna della Seggiola" di Raffaello con L'Arcangelo Michele che prende il posto di San Giovannino. L'autore, operante a cavallo dei secoli XVI° e XVII° in una delle rinomate botteghe fiorentine, esegue l'opera per un committente che chiede di inserire l'Angelo Guerriero, condottiero delle Milizie Celesti e probabilmente suo omonimo, nella già allora famosa composizione devozionale.

E' un'opera di ottima fattura e di grande effetto oltre che di notevole interesse proprio per la rarità della raffigurazione di questa Triade che si rivela particolarmente indovinata.

Abbiamo preferito lasciare la tela senza cornice in considerazione dell'ottimo risultato nella collocazione a parete.